Un successo la mostra romana su diritti umani e psichiatria

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“Molto interessante e informativa: è ora di cambiare”

Unanimi gli apprezzamenti espressi dai visitatori della mostra del CCDU su psichiatria e diritti umani

Dopo 12 giorni e quasi 2000 visitatori, ha chiuso ieri la mostra organizzata al Palazzo Expo Velli dal Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani, un’organizzazione di volontariato (odv) di vigilanza sui diritti umani nel campo della salute mentale, e patrocinata da Roma Capitale e dalla Regione Lazio.

La mostra documentario-fotografica percorre la storia della psichiatria dall’inizio fino ai giorni nostri, evidenziando una sostanziale continuità di modi e forme, tuttora ispirate a criteri coercitivi. Molti visitatori hanno ringraziato gli organizzatori di aver loro “aperto gli occhi” su una realtà che non conoscevano.

Il taglio del nastro è avvenuto il 22 maggio alla presenza di una cinquantina di persone con la partecipazione attiva di Giuseppe Galdi, psichiatra romano critico del sistema coercitivo-farmacologico; Lilia Adriane Azevedo, psicologa brasiliana che vive e lavora a Roma molto impegnata nel sociale a difesa dei diritti umani e l’attrice Adriana Russo. I tre oratori, si sono avvicendati sul podio presentati dal vicepresidente del CCDU, esprimendo critiche nei confronti della pratica psichiatrica prevalente e auspicando la concreta realizzazione del sogno di Basaglia tramite l’applicazione delle linee guida ONU / OMS. La breve cerimonia si è chiusa con i ringraziamenti del presidente del CCDU agli ospiti, alla città e alla regione.

Nell’ambito della mostra sono stati presentate alcune opere di grande impatto alla presenza dei rispettivi autori: il libro “Patogenesi psichiatrica” sull’anomalia di una disciplina che pretende di appartenere alla medicina ma non ne segue le regole;  il libro “Oltre il manicomio” con le foto degli orrori scoperti dal CCDU negli anni 90 nel corso di ispezioni a sorpresa nei residui manicomiali; l film “Folle d’amore” sulla storia di Alda Merini e il docu-film “Se mi ascolti e mi credi” sulla vita e il lavoro di Giorgi Antonucci, medico fiorentino che ha dimostrato come sia possibile aiutare le persone in sofferenza emotiva senza forza né coercizione.

Tra i visitatori, molte persone hanno raccontato gli abusi da loro subiti all’interno del sistema psichiatrico, a cui i volontari del CCDI hanno fornito informazioni vitali. Assai nutrita anche la presenza di liceali, insegnanti, studenti di psicologia, mamme, avvocati, operatori sociali e farmacisti, ma anche un sorprendente numero di addetti ai lavori: psicologi e psichiatri critici, piacevolmente sorpresi di scoprire l’esistenza di una mostra allineata al loro pensiero.

La mostra ha rappresentato anche un’occasione per unire e consolidare un potente gruppo romano del CCDU che si sta già preparando a dare seguito ai tanti contatti ottenuti nel corso della manifestazione.

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